Attività Vulcanica dell'Etna
Aggiornamento sullo Stato dei Crateri dell’Etna e le Ultime Eruzioni
Dopo le recenti attività parossistiche che hanno interessato la Voragine del Cratere Centrale dell’Etna, il vulcano si trova attualmente in uno stato di relativa quiete. Tuttavia, si registrano ancora occasionali emissioni di cenere, provenienti principalmente dal Crateri di Sud-Est e dal Cratere di Nord-Est. Durante l’ultima fase esplosiva del 15 agosto 2024, si è aperta una nuova frattura eruttiva tra i due coni sommitali (Nord Est e Voragine), la quale ha generato una colata lavica che si è riversata all’interno del Cratere di Nord-Est. Questo fenomeno ha riempito parzialmente il cratere, alterandone significativamente la morfologia.
A partire dal 16 settembre 2024, il Cratere di Nord-Est ha iniziato a manifestare segni di attività più intensa, caratterizzata da frequenti emissioni di cenere dovute a piccoli collassi interni e da una crescente attività stromboliana. Questa attività esplosiva, tipica dei vulcani come l’Etna, ha visto esplosioni moderate che lanciavano frammenti incandescenti oltre il bordo del cratere, dando spettacolo ai numerosi osservatori e modificando ulteriormente la struttura del cratere stesso. Con l’avvicinarsi della metà di ottobre, l’attività è gradualmente aumentata, culminando in emissioni di cenere più dense e persistenti nella mattinata del 16 ottobre 2024.
Al calar della sera del 16 ottobre, la fuoriuscita di cenere ha iniziato a ridursi progressivamente, rivelando un pozzo craterico la cui degassazione ad alta pressione produceva incandescenze visibili anche nelle ore diurne. Questo fenomeno, causato dalla combustione dei gas vulcanici a contatto con l’ossigeno atmosferico, segnala una persistente e intensa attività gassosa all’interno del condotto del cratere. Nel frattempo, la bocca che aveva mostrato un’attività stromboliana significativa fino al 14 ottobre 2024 si è chiusa, ostruita dai detriti accumulatisi, che hanno bloccato il condotto.
Parallelamente, la Bocca Nuova mostra segnali di instabilità: si osservano fratture radiali e strutture gravitazionali che suggeriscono l’inizio di un processo di rigenerazione del pozzo craterico. Questa fase di instabilità potrebbe portare a ulteriori collassi strutturali nei prossimi giorni, segnalando una fase di evoluzione continua e imprevedibile per il sistema vulcanico. La Voragine, invece, risulta attualmente ostruita da detriti, mentre il Cratere di Sud-Est ha mostrato diverse produzioni di cenere vulcanica diluita presso il suo pozzo nord-orientale, un comportamento che si è fatto più regolare a partire dall’11 ottobre 2024.
Questi fenomeni indicano una fase complessa e dinamica per l’Etna, con una continua evoluzione del sistema vulcanico. Le emissioni di gas, la riapertura di bocche e i possibili collassi strutturali segnalano che il vulcano è ancora attivo e che l’attuale fase di relativa calma potrebbe cambiare rapidamente. La sorveglianza costante di questi eventi è essenziale per monitorare l’evoluzione dell’Etna e per prevedere eventuali variazioni nell’attività vulcanica, che potrebbero avere implicazioni significative per le aree circostanti e per la sicurezza della popolazione.
Attività Vulcanica dell'Etna
Aggiornamento sullo Stato dei Crateri dell’Etna e le Ultime Eruzioni
A partire dal 16 settembre 2024, il Cratere di Nord-Est ha iniziato a manifestare segni di attività più intensa, caratterizzata da frequenti emissioni di cenere dovute a piccoli collassi interni e da una crescente attività stromboliana. Questa attività esplosiva, tipica dei vulcani come l’Etna, ha visto esplosioni moderate che lanciavano frammenti incandescenti oltre il bordo del cratere, dando spettacolo ai numerosi osservatori e modificando ulteriormente la struttura del cratere stesso. Con l’avvicinarsi della metà di ottobre, l’attività è gradualmente aumentata, culminando in emissioni di cenere più dense e persistenti nella mattinata del 16 ottobre 2024.
Parallelamente, la Bocca Nuova mostra segnali di instabilità: si osservano fratture radiali e strutture gravitazionali che suggeriscono l’inizio di un processo di rigenerazione del pozzo craterico. Questa fase di instabilità potrebbe portare a ulteriori collassi strutturali nei prossimi giorni, segnalando una fase di evoluzione continua e imprevedibile per il sistema vulcanico. La Voragine, invece, risulta attualmente ostruita da detriti, mentre il Cratere di Sud-Est ha mostrato diverse produzioni di cenere vulcanica diluita presso il suo pozzo nord-orientale, un comportamento che si è fatto più regolare a partire dall’11 ottobre 2024.
Dopo le recenti attività parossistiche che hanno interessato la Voragine del Cratere Centrale dell’Etna, il vulcano si trova attualmente in uno stato di relativa quiete. Tuttavia, si registrano ancora occasionali emissioni di cenere, provenienti principalmente dal Crateri di Sud-Est e dal Cratere di Nord-Est. Durante l’ultima fase esplosiva del 15 agosto 2024, si è aperta una nuova frattura eruttiva tra i due coni sommitali (Nord Est e Voragine), la quale ha generato una colata lavica che si è riversata all’interno del Cratere di Nord-Est. Questo fenomeno ha riempito parzialmente il cratere, alterandone significativamente la morfologia.
Al calar della sera del 16 ottobre, la fuoriuscita di cenere ha iniziato a ridursi progressivamente, rivelando un pozzo craterico la cui degassazione ad alta pressione produceva incandescenze visibili anche nelle ore diurne. Questo fenomeno, causato dalla combustione dei gas vulcanici a contatto con l’ossigeno atmosferico, segnala una persistente e intensa attività gassosa all’interno del condotto del cratere. Nel frattempo, la bocca che aveva mostrato un’attività stromboliana significativa fino al 14 ottobre 2024 si è chiusa, ostruita dai detriti accumulatisi, che hanno bloccato il condotto.
Questi fenomeni indicano una fase complessa e dinamica per l’Etna, con una continua evoluzione del sistema vulcanico. Le emissioni di gas, la riapertura di bocche e i possibili collassi strutturali segnalano che il vulcano è ancora attivo e che l’attuale fase di relativa calma potrebbe cambiare rapidamente. La sorveglianza costante di questi eventi è essenziale per monitorare l’evoluzione dell’Etna e per prevedere eventuali variazioni nell’attività vulcanica, che potrebbero avere implicazioni significative per le aree circostanti e per la sicurezza della popolazione.