Aggiornamento sull’attività vulcanica dell’Etna – 9 Febbraio 2025
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Segnali premonitori e variazioni sismiche
L’Etna è tornato in una fase di intensa attività vulcanica. Nella giornata di sabato 8 febbraio 2025, il comportamento del vulcano ha subito un cambiamento significativo, confermando le prime avvisaglie osservate nei giorni precedenti.
Già da alcuni giorni si notavano variazioni nella sismicità, con un incremento della frequenza e dell’intensità del tremore vulcanico, segnali chiari di movimenti di fluidi magmatici in risalita all’interno del condotto. Questa dinamica lasciava presagire un’evoluzione imminente, e così è stato.
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Emissioni di cenere e fratturazioni alla sommità
Le prime manifestazioni più evidenti si sono verificate nella zona della sella tra il Cratere Centrale (Voragine) e il Cratere di Sud-Est, area già interessata da una frattura formatasi nell’agosto 2022. Proprio su questo settore, nelle giornate del 6 e 7 febbraio, si sono registrate emissioni di cenere, accompagnate da segnali di destabilizzazione morfologica.
In particolare, il 7 febbraio l’orlo sud-orientale della Bocca Nuova ha mostrato nuove fratturazioni superficiali, chiaro segnale di una deformazione del versante meridionale del cono terminale, causata dalla pressione del magma in risalita.
L’inizio dell’attività effusiva – 8 Febbraio 2025
L’attività effusiva è iniziata nel tardo pomeriggio dell’8 febbraio, precisamente alle 18:50, con l’apertura di una bocca effusiva posta poco sopra i 3.000 metri di quota (circa 3.010 m).
Da questa nuova apertura si è originata una colata di lava discretamente alimentata, che ha iniziato a scendere lungo il pendio innevato. Attualmente, la colata ha percorso una distanza di circa un chilometro, rimanendo attiva e avanzando lentamente.
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Evoluzione dell’attività esplosiva – 9 Febbraio 2025
Questa mattina, 9 febbraio 2025, si è registrata una ripresa dell’attività esplosiva al Cratere di Sud-Est, con emissioni di cenere discontinua provenienti dall’apparato del vecchio cono. L’attività è stata particolarmente evidente sulla porzione orientale del cratere di Sud Est, quella rivolta verso il Cratere Centrale.
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Area interessata e riferimento storico – L’eruzione del 2006
L’area attualmente coinvolta è la stessa che nel 2006 fu teatro di un attività eruttiva, con importanti colate laviche ed esplosioni al cratere di Sud-Est. Anche allora, la dinamica eruttiva si sviluppò con l’apertura di bocche effusive in quota e fenomeni esplosivi intermittenti.
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Monitoraggio in corso
L’attività dell’Etna è in costante evoluzione, e continueremo a monitorare da vicino questi fenomeni. Le Guide Vulcanologiche Etna Nord restano impegnate nell’osservazione dell’area e forniranno aggiornamenti nei prossimi giorni per seguire l’evoluzione di questa nuova fase eruttiva.
Per qualsiasi informazione o aggiornamento sulle escursioni e sulla sicurezza in montagna, restiamo a disposizione.
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Segnali premonitori e variazioni sismiche
L’Etna è tornato in una fase di intensa attività vulcanica. Nella giornata di sabato 8 febbraio 2025, il comportamento del vulcano ha subito un cambiamento significativo, confermando le prime avvisaglie osservate nei giorni precedenti.
Già da alcuni giorni si notavano variazioni nella sismicità, con un incremento della frequenza e dell’intensità del tremore vulcanico, segnali chiari di movimenti di fluidi magmatici in risalita all’interno del condotto. Questa dinamica lasciava presagire un’evoluzione imminente, e così è stato.
Emissioni di cenere e fratturazioni alla sommità
Le prime manifestazioni più evidenti si sono verificate nella zona della sella tra il Cratere Centrale (Voragine) e il Cratere di Sud-Est, area già interessata da una frattura formatasi nell’agosto 2022. Proprio su questo settore, nelle giornate del 6 e 7 febbraio, si sono registrate emissioni di cenere, accompagnate da segnali di destabilizzazione morfologica.
In particolare, il 7 febbraio l’orlo sud-orientale della Bocca Nuova ha mostrato nuove fratturazioni superficiali, chiaro segnale di una deformazione del versante meridionale del cono terminale, causata dalla pressione del magma in risalita.
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Area interessata e riferimento storico – L’eruzione del 2006
L’area attualmente coinvolta è la stessa che nel 2006 fu teatro di un attività eruttiva, con importanti colate laviche ed esplosioni al cratere di Sud-Est. Anche allora, la dinamica eruttiva si sviluppò con l’apertura di bocche effusive in quota e fenomeni esplosivi intermittenti.
Monitoraggio in corso
L’attività dell’Etna è in costante evoluzione, e continueremo a monitorare da vicino questi fenomeni. Le Guide Vulcanologiche Etna Nord restano impegnate nell’osservazione dell’area e forniranno aggiornamenti nei prossimi giorni per seguire l’evoluzione di questa nuova fase eruttiva.
Per qualsiasi informazione o aggiornamento sulle escursioni e sulla sicurezza in montagna, restiamo a disposizione.
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L’inizio dell’attività effusiva – 8 Febbraio 2025
L’attività effusiva è iniziata nel tardo pomeriggio dell’8 febbraio, precisamente alle 18:50, con l’apertura di una bocca effusiva posta poco sopra i 3.000 metri di quota (circa 3.010 m).
Da questa nuova apertura si è originata una colata di lava discretamente alimentata, che ha iniziato a scendere lungo il pendio innevato. Attualmente, la colata ha percorso una distanza di circa un chilometro, rimanendo attiva e avanzando lentamente.
Evoluzione dell’attività esplosiva – 9 Febbraio 2025
Questa mattina, 9 febbraio 2025, si è registrata una ripresa dell’attività esplosiva al Cratere di Sud-Est, con emissioni di cenere discontinua provenienti dall’apparato del vecchio cono. L’attività è stata particolarmente evidente sulla porzione orientale del cratere di Sud Est, quella rivolta verso il Cratere Centrale.
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