Aggiornamento delle Guide Vulcanologiche Etna Nord sull’eruzione dell'Etna del 2 giugno 2025

Perché è importante che le guide parlino
Quando si verifica un evento eruttivo come quello del 2 giugno 2025, è fondamentale che chi opera quotidianamente sul vulcano Etna prenda posizione. Le guide vulcanologiche abilitate, attive e presenti sul campo, sono infatti tra le figure più competenti e consapevoli del contesto reale, e proprio per questo è doveroso che diano un quadro chiaro, basato su esperienza diretta, conoscenza e responsabilità.
Operare su un vulcano attivo comporta rischi
Le guide operano in un territorio naturalmente classificato come zona a rischio. Ma in questo caso, la zona a rischio è un vulcano attivo, tra i più studiati e osservati al mondo. Le guide vulcanologiche abilitate sono tenute a seguire regolamenti ufficiali, ordinanze comunali e indicazioni della Protezione Civile, ma soprattutto, valutano in prima persona i livelli di rischio locali, sulla base di esperienza sul campo e conoscenze morfologiche.

La responsabilità della guida: mitigare, non eliminare
Non esiste il rischio zero. Questo vale per ogni ambiente naturale. In montagna, al mare, in campagna: ogni contesto presenta variabili. Sul vulcano, questo vale ancora di più. Il lavoro delle guide non è quello di eliminare i rischi – impossibile – ma di mitigarli, riconoscerli, gestirli. E nel caso del crollo parziale del cratere di Sud-Est del 2 giugno, è esattamente ciò che è stato fatto.
Cos’è successo davvero il 2 giugno?
Quel giorno, un collasso di materiale instabile dal bordo del cratere è precipitato lungo il pendio. Il materiale incandescente è entrato in contatto con la neve residua ancora presente, generando un fenomeno tipico: shock termico, gas ad alta velocità, emissione di cenere.
Questo ha provocato un impatto visivo importante, ma nessuno è stato coinvolto direttamente dal flusso. Le persone hanno reagito d’istinto – comprensibilmente – e alcuni sono fuggiti, scivolando lungo il pendio e procurandosi lievi escoriazioni. Il tutto è avvenuto fuori dalla zona interdetta, grazie anche alla gestione attenta delle guide sul posto.

La posizione delle guide vulcanologiche
Noi, come Guide Vulcanologiche Etna Nord, quel giorno abbiamo:
- Ricevuto gli aggiornamenti della Protezione Civile,
- Deciso di non salire ai crateri sommitali,
- Accompagnato gli ospiti in un punto panoramico sicuro per osservare l’attività senza esporsi.
Tutti i clienti erano sereni, informati, in sicurezza. Hanno vissuto l’emozione dell’eruzione da spettatori consapevoli, senza correre rischi inutili.

La percezione del rischio e il ruolo dei media
Il problema nasce quando un video decontestualizzato diventa virale. Le immagini della gente che corre generano paura, hype, e falsa informazione. Chi non conosce l’Etna, vede solo la fuga, e non il contesto.
È nostro dovere spiegare. Spiegare che i gas caldi salgono, ma que la gente correva in direzione opposta al flusso. Spiegare che nessuno è stato colpito da materiali incandescenti. Spiegare che quel fenomeno, su un cono fragile come il Sud-Est, è noto, documentato e già osservato in passato (es. 10 febbraio 2022, 11 febbraio 2014, 16 novembre 2006).
Conoscere, valutare, dire di no
Le guide conoscono le zone critiche, conoscono le instabilità dei coni, e sanno quando è il caso di dire no, anche se il cliente insiste. E questo “no” è una scelta professionale e responsabile, non un capriccio. È la differenza tra improvvisazione e competenza.

L’impatto positivo delle guide sul territorio
Le guide sul vulcano sono un presidio. Non solo per accompagnare, ma per monitorare, informare, prevenire, ridurre i rischi reali, e evitare che si chiuda tutto a causa della paura. Chiudere il vulcano ogni volta che succede qualcosa significherebbe negare il vulcano per ciò che è. L’Etna è vivo, respira, cambia. E proprio per questo, va vissuto con rispetto, competenza e accompagnamento qualificato.

Conclusione
Noi guide ci assumiamo ogni giorno la responsabilità di accompagnare sul secondo vulcano più attivo al mondo. E lo facciamo con la consapevolezza che solo chi conosce davvero l’Etna può proteggerlo, valorizzarlo e renderlo accessibile in sicurezza.
Affidarsi a una guida non elimina il rischio, ma lo riduce drasticamente. E permette di vivere la meraviglia dell’Etna con gli occhi di chi lo conosce e lo rispetta.
